"Perché la cooperazione è un valore per il Servizio Sanitario Nazionale? Perché le cooperative, quelle sane, sono libere dall’utile. Hanno dunque gli anticorpi per prevenire la speculazione sulla salute delle persone. È con questo atteggiamento che vogliamo contribuire alla costruzione di un sistema di assistenza primaria degno di questo nome, in grado di superare le disparità territoriali ed economiche che stanno minando la salute dei cittadini, soprattutto di quelli più anziani. Per tale ragione insistiamo sulla necessità di un coordinamento nazionale che dia regole di sistema, che garantiscano qualità e libertà di scelta."
Questo il messaggio che il Presidente Giuseppe Milanese ha voluto trasmettere ai discenti durante il seminario di chiusura del percorso formativo che li ha visti impegnati nei sei mesi precedenti.
"Questo corso- ha concluso il Presidente di Confcooperative Sanità - nasce proprio per dare un impulso allo sviluppo di buona cooperazione sanitaria, agendo su una leva fondamentale come quella culturale.”
Ma la giornata è stata animata anche dal contributo di Vincenzo Antonelli, Direttore del corso, il cui intervento è spaziato dal valore costituzionale della cooperazione, al suo riconoscimento nei confrontìi del diritto alla salute, nonchè dalle parole del Direttore Generale di Confcooperative Fabiola Di Loreto, che ha parlato della realizzazione della funzione sociale della mutualità e delle cooperative, fino al ruolo della responsabilità svolto dal movimento cooperativo nella costruzione di un nuovo welfare nel nostro Paese.
Nel pomeriggio è stato invece approfondito il tema della sanità integrativa di matrice contrattuale, con la docenza di Sabina Valentini, Capo Servizio Giuslavoristico-Sindacale di Confrcooperative, e con il "case study" sul progetto mutualistico nazionale confederale "Cooperazione Salute", presentato dal Segretario Generale Marco Venturelli.