“Siamo soddisfatti che la nuova Giunta riconosca strategico coinvolgere, nel rilancio del sistema sanitario piemontese, il mondo del privato no profit che noi rappresentiamo. Negli ultimi anni - ha proseguito Sacco - abbiamo investito risorse importati, circa 130 milioni di euro, per contribuire alla costruzione di una rete di servizi sociosanitari integrata a quella pubblica e oggi ne rappresenta circa il 25%. La cooperazione sta ormai partecipando da tempo alla gestione del sistema sanitario mettendo a disposizione ambulatori specialistici, strutture residenziali ad alta intensità sanitaria, reti di medici di medicina generale e di farmacie territoriali, e da qualche anno ha avviato un proprio sistema mutualistico dedicato alla sanità integrativa, che partendo dalla copertura per i soci delle nostre associate, ha l’ambizione di mettersi nel tempo a disposizione anche delle comunità locali.
Con questo incontro – ha concluso il Vicepresidente di Confcooperative Sanità – ritengo che si sia di fronte all’avvio di una nuova stagione per la sanità piemontese, e noi, anche questa volta saremo affianco alle istituzioni per cooperare mettendoci a disposizione per i cittadini e il territorio”.
Mario Sacco è intervenuto nel corso del convegno sul futuro del sistema sanitario piemontese, promosso da Motore Sanità con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata e dalla Federazione Italiana Medici di Famiglia che si è tenuto l'8 luglio al Golden Palace di Torino.
Presenti il nuovo Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme all’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e alla Vice Presidente della XII commissione (Affari Sociali) alla Camera dei Deputati, Rossana Boldi.
Per Confcooperative, oltre Sacco, erano presenti il Presidente di Confcooperative Piemonte Nord, Gianni Gallo ed il Consigliere di Presidenza di Federsolidarietà Piemonte, Ferdinando Balzarotti.
Nel corso del convegno il neo-Presidente Cirio ha ribadito la necessità di trovare soluzioni immediate per fare fronte alla carenza di medici e personale sanitario, per ridurre le liste d’attesa ospedaliere e per investire nell’edilizia sanitaria. Ha inoltro evidenziato che gli attuali conti della sanità sono in ordine, che occorre fare in modo che si mantengano tali anche in futuro e che per raggiungere questo obiettivo è fondamentale definire un nuovo patto con tutti i protagonisti della sanità piemontese, pubblici e privati.