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«Bene la riforma del sistema sociosanitario, la cooperazione è pronta a dare il suo contributo». Così Valerio Luterotti, presidente di FederazioneSanità Lombardia.

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«Siamo soddisfatti per l’impianto finale della Riforma del sistema sociosanitario lombardo». Lo ha dichiarato il presidente di FederazioneSanità-Confcooperative Lombardia, Valerio Luterotti. «In particolare perché la nuova legge ha accolto alcuni degli elementi innovativi prioritari per la Federazione: netta separazione delle funzioni, sussidiarietà e valorizzazione del ruolo del privato, integrazione tra sanità e sociale, focalizzazione sulla fragilità e le cronicità, rafforzamento del sistema dei controlli».

«Riteniamo di grande importanza l’apertura all’iniziativa del privato e del privato sociale, che potranno accreditarsi come soggetti erogatori delle funzioni proprie delle Aziende Sociosanitarie Territoriali – ha spiegato Luterotti –. Anche nella gestione delle fragilità la legge sembra puntare verso un modello virtuoso di partenariato pubblico-privato, con la possibilità di attivare sperimentazioni gestionali innovative di presa in carico, da affidare a soggetti pubblici ma anche a privati accreditati, che assicurino l’integrazione e il raccordo tra tutte le diverse competenze professionali coinvolte». 

«Per la gestione delle cure primarie e della continuità assistenziale i medici di medicina generale dovranno organizzarsi in Aggregazioni Funzionali di Territorio, e riteniamo che lo strumento cooperativo, per sua natura “aperto” e democratico, possa candidarsi quale modello associativo da privilegiare – ha aggiunto –. Restano alcune aree “opache” e non sarà un compito facile strutturare un sistema di governance che va caratterizzandosi per la molteplicità di strutture, organi e attori, istituzionali e non, chiamati in causa».

«Il risultato è comunque in linea con le attese e ci aspettiamo una sua piena attuazione, augurandoci che il modello lombardo possa diventare un punto di riferimento per gli altri sistemi regionali. La cooperazione è pronta a offrire il proprio contributo. Solo in Lombardia infatti – conclude Luterotti – le nostre cooperative impiegano 1.800 occupati, con più di 14.000 soci ed un fatturato di oltre 900 milioni di euro».

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