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QUEI SOGNI NEL CASSETTO

QUEI SOGNI NEL CASSETTO

Pubblichiamo un estratto dall'editoriale del presidente Milanese su Osa News con un primo bilancio sul Tavolo Ministeriale ADI. 

Categorie: in PRIMO piano

Tags: Ministero della Salute; Renato Botti; Assistenza D

“Penso all'importanza dell'istituzione del Tavolo sulle regole dell'assistenza primaria e domiciliare, avvenuta a luglio presso il Ministero della Salute. Abbiamo iniziato a discutere nel merito, partendo dai bisogni della gente. Stiamo analizzando cosa offra il sistema oggi in tutte le regioni italiane, naturalmente scoprendo quello che già sappiamo: cioè che è un sistema disomogeneo fuori dall'ospedale che ancora tarda a trovare regole uguali per tutti. 

Sono molto contento del lavoro che si sta facendo insieme ai tecnici del Ministero, al Direttore Generale della programmazione sanitaria, Renato Botti, e alle altre realtà e associazioni operanti nel settore. Partendo dal processo assistenziale bisogna capire chi necessita dell'assistenza domiciliare, ma anche chi valuta questi pazienti - come sappiamo la valutazione è molto importante - perché anche a casa delle persone dobbiamo garantire risultati in termini di efficacia. Il nostro obiettivo è quello di ridefinire il ruolo del medico di medicina generale, di individuare il tipo di proposta che può venire dal mondo delle cooperative e qual è il ruolo del Terzo Settore in questo sistema. Dobbiamo inoltre stabilire le tariffe per uscire dalla logica della tariffa oraria e arrivare a una visione più complessiva. 

Tutto questo per dare una definizione chiara di che cosa sia l'assistenza domiciliare. In altri Paesi come l'Olanda e il Canada, ad esempio, i servizi ospedalieri sono in continuità con l'ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e garantiscono minori spese”. La Regione Lazio è una fra le prime ad aver messo mano a questo sistema assistenziale che, attualmente, è definito impropriamente da affidamenti a seguito di gare d'appalto, alla stregua di servizi legati a pulizia, ristorazione o altro. La Regione ha chiesto alle ASL di interrompere questi processi, non sempre omogenei. Abbiamo visto situazioni differenti in tante aziende sanitarie, mai una simile all'altra. In attesa delle regole anche ministeriali, in via del la Pisana si sta procedendo finalmente verso l'autorizzazione e l'accreditamento nei confronti di quei soggetti che possono offrire ai cittadini assistenza domiciliare e la nostra Cooperativa sarà sicuramente fra questi. 

Trent'anni fa, quando iniziammo il nostro cammino in un garage della periferia romana, a Tor Vergata, chiedevamo le regole. Oggi chiediamo che quelle stesse regole siano chiare e uguali per tutti, da Siracusa a Bolzano. Auspichiamo da tempo un livello assistenziale omogeneo per i cittadini, che finalmente potranno contare non solo sull'ospedale ma anche su un sistema riconosciuto di cure a domicilio. Tutto ciò che impone regole e trasparenza lo accogliamo con estremo favore perché, non ci dimentichiamo, che tante cooperative, tanti operatori, tante onlus, lavorano in case, residenze, centri diurni senza avere la chiarezza necessaria per fare bene questo difficile mestiere. Noi sappiamo cosa significa assistere persone con cronicità e disabilità: non è cosa facile, occorre un mix di cuore e professionalità."

Vedi l'editoriale completo: http://www.osa.coop/pdf/OSAnews_3_editoriale.pdf