"Questa sentenza, a nostro avviso, dà merito alla specificità e alla complessità degli interventi in salute mentale dove è sempre più difficile delineare nettamente quanta parte attiene al sanitario e quanta al sociale", così Angela D'Agostino Coordinatrice Salute Mentale Confcooperative Sanità sul riconoscimento a cura del Consiglio di Stato dell'afferenza delle prestazioni socio riabilitative tra quelle a carattere socio sanitario, quindi non puramente assistenziali.
"Bene inoltre il riconoscimento della necessità di operare una stretta sinergia e complementarietà tra le due aree, rimettendo al centro il diritto alla salute ed il rispetto dei Livelli Essenziali di assistenza".
"La cooperazione sanitaria impegnata nella salute mentale già lavora secondo queste modalità e ritiene prioritario restituire fiducia, dignità e pari opportunità alle persone affette da queste forme di disagio ed alle loro famiglie, soprattutto a quelle che appartengono alle fasce più deboli della popolazione".