“La
mission di FederazioneSanità – ha dichiarato il presidente regionale Serritelli
in occasione dell’Assemblea svoltasi a Bologna – è riproporre la centralità
della persona puntando ad un welfare delle opportunità garantite per l’intera
collettività dalla presenza di soggetti non profit”.
“A questo proposito – ha proseguito Serritelli
– riteniamo necessario valorizzare il ruolo dei medici di medicina generale,
che devono potersi associarsi liberamente, anche in forma cooperativa, senza
essere soggetti a vincoli particolari”. “Tutto
ciò – ha affermato il presidente di FederazioneSanità Emilia Romagna – con
l’obiettivo finale di dare slancio e impulso ad una nuova cultura di governance
della rete di cure territoriali e di servizi extraospedalieri, ponendo le basi
per il welfare del futuro. La Federazione, dal canto suo, è pronta a mettere in
campo tutte le progettualità necessarie, collaborando con la rete pubblica, per
rendere operative le Case della Salute, gli Ospedali di Comunità e tutti i
servizi che consentano un’efficace integrazione tra ospedale e territorio per garantire
un adeguato accesso alle cure intermedie, la gestione delle post acuzie e delle
cronicità e un’appropriata assistenza domiciliare”. “Settori – ha concluso Pio
Serritelli – in cui la cooperazione, come ha dimostrato in questi anni, può
offrire servizi di elevata qualità nel solco della sussidiarietà, della
complementarietà e dell’integrazione rispetto al servizio pubblico”.
“La cooperazione sociale a componente medica – ha dichiarato il
presidente nazionale di FederazioneSanità/Confcooperative, Giuseppe Milanese –
non va considerata solo come centro di offerta, ma come centro di
responsabilità in grado di svolgere attività di carattere prestazionale ma
anche di governo della domanda, soprattutto in un ambito caratterizzato dalla
multidisciplinarietà come l’assistenza alla persona in un contesto
ambulatoriale, domiciliare e residenziale. In un rapporto sussidiario con la
Sanità Pubblica, rifiutando logiche di low cost e chiedendo con forza regole e
condizioni uguali per tutti”. “Complessivamente – ha aggiunto Milanese – a
livello nazionale FederazioneSanità conta oltre 90.000 soci, più di 65.000
addetti (di cui il 76,5% con un contratto di lavoro a tempo indeterminato) e un
giro d’affari di circa 8,7 miliardi di euro”.