#Anziani falcidiati dalla
#pandemia, lavoriamo per una rivoluzione culturale e politica per la dignità della
#vecchiaia. L'obiettivo è in
#CONTINUUMASSISTENZIALE. Importante anche la certificazioni degli operatori per evitare abusi drammatici cui assistiamo. Rafforzamento dei servizi, soprattutto in termini di
#ADI. Abbiamo calcolato di offrire questo servizi a 500.000 anziani non autosufficienti, oltre centri diurni e punti di riabilitazione per le cronicità. Sono convinto infine dell'importanza della semiresidenzialità assieme alla casa come miglior luogo di cura. Solo l’apice della piramide sarà occupato dai servizi residenziali, cui però spetta il compito di erogare, a nostro avviso, cure di alta qualità, tese alla riabilitazione ed al ritorno dei pazienti nelle loro abitazioni o in altre realtà di co-housing. Anche la
#digitalizzazione deve essere trasversale al continuum, così come una serie di interventi di carattere edilizio a favore dell’habitat e del
#cohousing.
Ben si comprende che, presa sul serio la riforma della assistenza agli anziani, diventa una vera e propria nuova economia, una silver economy! In grado non solo di creare nuovi posti di lavoro e valore, ma anche di umanizzare periferie, centri storici e centri urbani.
L’Italia – come paese tra i più anziani del mondo - ha la responsabilità di offrire al mondo globalizzato di questo inizio del terzo millennio una profezia possibile: gli anziani sono il nostro futuro e non uno scarto da buttar via. E possono rappresentare un futuro persino bello e comunque dal volto umano, dignitoso e solidale.