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LEGGE STABILITA'

LEGGE STABILITA'
Proposte dall'Alleanza delle Cooperative

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Un ‘patto a tre’ tra impresa, lavoratore e Stato, per favorire una staffetta intergenerazionale, riduzione del carico fiscale su imprese e lavoro, sì a un Piano per il Sud che rilanci le aree economicamente più arretrate del Paese. Sono queste, in sintesi, le proposte che l’Alleanza delle Cooperative ha presentato la governo nel corso dell’incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. 

«Accanto alla necessaria azione dello Stato e al buon funzionamento dei mercati – ha sottolineato il presidente dell’Alleanza, Rosario Altieri - oggi è indispensabile una forte mobilitazione e protagonismo della società, alla quale va assegnato un ruolo centrale per lo sviluppo futuro: questo è il filo che lega le proposte che la cooperazione avanza al Governo in vista della Legge di Stabilità». 

Sul fronte fiscale servono scelte per evitare di pregiudicare alcuni settori. «In particolare – ha aggiunto il co-presidente dell’Alleanza, Maurizio Gardini -  è quanto mai necessario disciplinare l’Iva delle cooperative sociali, in misura tale da rispondere alle obiezioni della Commissione Europea senza, tuttavia, che si penalizzi la capacità di sviluppo e investimento. Abbiamo inoltre chiesto all’esecutivo di sopprimere la indeducibilità degli interessi corrisposti ai soci prestatori delle cooperative e introdurre regole certe sul piano fiscale e previdenziale in merito al reddito dei soci delle cooperative artigiane».

 «Il nostro piano punta a sostenere l’occupazione giovanile – ha aggiunto il co-presidente Mauro Lusetti - favorendo la staffetta generazionale: per ogni prepensionamento un giovane al lavoro. Devono inoltre essere sostenute con risorse adeguate le operazioni avviate dalle imprese per aumentare le loro dimensioni, sia con riferimento alle fusioni e agli accordi, sia all’ulteriore sviluppo dei contratti di rete. Per la successione d’impresa può essere sperimentato l’utilizzo di strumenti quali i workers buyout, che hanno dimostrato efficacia nel risolvere crisi aziendali».  

La competitività delle imprese passa anche per un loro rafforzamento patrimoniale per sostenere la capitalizzazione vanno ulteriormente valorizzati strumenti quali l’ACE (Aiuto alla Crescita Economia) e, per la cooperazione, l’istituto del ristorno che l’attuale normativa di carattere fiscale hanno reso sostanzialmente inappetibile.  Per l’Alleanza delle cooperative occorre varare, come annunciato dal Governo, un Piano per il Sud che preveda l’anticipo della riduzione delle imposte sul reddito delle imprese al 2016 e che sia finalizzato a sostenere la crescita attraverso varie misure: dall’intervento nelle infrastrutture al sostegno delle imprese che creano nuova occupazione e vogliono crescere nel mercato (credito d’imposta per gli investimenti e decontribuzione per i contratti a tempo indeterminato).  Va resa strutturale l’attuale esenzione, in scadenza a fine anno, della cosiddetta tassa sui licenziamenti relativamente ai casi di cambi di appalto, con riassorbimento dei lavoratori per clausola sociale, e di fine cantiere: sono casi nei quali non si concretizza un vero licenziamento e non ci saranno veri disoccupati, ma senza questo correttivo si metterà a repentaglio il futuro di imprese che hanno già sofferto perdita di appalti o chiusure di cantieri. 

La riforma Fornero sta causando un blocco dei normali flussi entrata-uscita nelle imprese. Per introdurre forme di flessibilità sostenibile sin dalla prossima Legge di Stabilità la cooperazione propone uno specifico ‘patto a tre’ tra impresa, lavoratore e Stato, per favorire una forma di staffetta intergenerazionale. La riforma del Codice dei Contratti Pubblici ed il recepimento delle direttive comunitarie rappresentano un importante passo di modernizzazione dell’apparato pubblico e della disciplina degli investimenti nel nostro Paese. La cooperazione esprime invece perplessità per la modestia delle innovazioni previste dalla legge sulla concorrenza all’esame del Parlamento. La cooperazione auspica che in vista dell’apertura prevista per il mercato elettrico con il superamento del mercato tutelato nei processi di liberalizzazione sia valorizzato, in particolare, l’apporto che potrà venire dalla cooperazione di utenza. 

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