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Lazio, riorganizzazione dell’assistenza territoriale

Lazio, riorganizzazione dell’assistenza territoriale

La Regione ha firmato con i medici di Medicina generale un protocollo per aumentare l’integrazione dei soggetti che fanno parte la rete sociosanitaria

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Tags: medicina generale

Costruire un nuovo modello di promozione e tutela della salute caratterizzato dalla piena integrazione dei nodi della rete sociosanitaria. È questo l’obiettivo del protocollo per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale nel Lazio, sottoscritto nei giorni scorsi dalla Regione con le principali sigle sindacali della medicina generale (Fimmg, Smi, Snami, Intesa Sindacale).

Il documento introduce importanti novità che, come spera la Regione, dovrebbero servire ad avvicinare l’offerta di salute ai bisogni della cittadinanza. Questi i cambiamenti più importanti: assistenza ambulatoriale anche durante i week end e i festivi, riorganizzazione dell’intera rete delle Unità di cure primarie, percorsi diagnostici assistenziali ad hoc per i pazienti cronici, nuova gestione delle liste d’attesa con coinvolgimento dei medici di medicina generale e ricette dematerializzate.

Il protocollo, dunque, disegna anche un nuovo modello di gestione delle malattie croniche. Con il nuovo accordo, infatti, si stabilisce che i pazienti con patologie croniche saranno seguiti dal loro medico sotto ogni aspetto: visita, prescrizione di farmaci e pacchetti di esami, presidi sanitari. I pazienti saranno inseriti con il loro consenso nei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali. Ad ogni percorso è associato un “pacchetto” di esami da svolgere nel corso dell’anno secondo le indicazioni delle linee di indirizzo condivise. I medici di medicina generale avranno anche la possibilità di effettuare prenotazioni del “pacchetto” con procedure semplificate attraverso il sistema Recup con rilascio del promemoria. Il paziente dovrà solo recarsi al giorno e all’orario prestabilito alla struttura sanitaria indicata per l’effettuazione della prestazione, previa conferma. Inoltre, i referti saranno inviati telematicamente ai medici dai distretti sanitari.

Al di là delle novità, il protocollo potrebbe rappresentare un primo passo verso la soluzione del problema della disomogeneità dell’assistenza territoriale. Si tratta di una questione di grande importanza non solo per i cittadini ma anche per gli altri soggetti della filiera sociosanitaria impegnati dell’erogazione dei servizi di assistenza territoriale. Non è un caso che il presidente di OSA e di FederazioneSanità, Giuseppe Milanese, abbia più volte sottolineato l’importanza di questo aspetto.

“L’Assistenza primaria in Italia varia da Asl ad Asl, per superare questa situazione servono regole chiare e uguali ovunque – aveva ribadito Milanese ancora nel corso degli Stati Generali della Salute -. Migliorare i servizi erogati sul territorio, infatti, è la chiave per decongestionare gli ospedali e rendere efficace l’offerta di salute".