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COOPERAZIONE E NUOVO WELFARE: proposte per la realizzazione dell’assistenza primaria

Edito da Panoreama Sanità il volume elaborato dal Comitato Nazionale Assistenza Primaria.

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La Prefazione al Volume del Presidente Giuseppe Milanese

Ci vogliono umiltà e coraggio per cimentarsi nel disegnare con proposizione franca, che parta dalla nostra storia, il ruolo che la cooperazione sanitaria riveste nel nostro Paese e il contributo che è pronta ad offrire nella riorganizzazione dell’assistenza primaria.
Occorre muovere da un atteggiamento di servizio proteso a non rivendicare il lavoro, che quotidianamente e da anni, i nostri cooperatori, nel silenzio, hanno continuato a svolgere nella presa in carico di milioni di assistiti e passare, con responsabilità, ad indicare quale RUOLO la cooperazione possa oggi ricoprire.
I profondi mutamenti che stiamo attraversando impongono un’assunzione di responsabilità, soprattutto da parte di chi ha trovato nel “modello cooperativo” lo strumento capace di rispondere alle criticità del Sistema.
L’obiettivo non è avere plausi e consensi, che durano lo spazio di un rito formale, ma finalmente ruolo e regole chiare, affinché il sistema pubblico e la cooperazione sanitaria possano agire insieme sinergicamente, con chiarezza di confini, nei rispettivi compiti e nelle connesse responsabilità.

Il lavoro che ho il piacere di presentare, frutto dell’impegno di un gruppo di coordinamento tecnico-scientifico istituito nel Comitato Nazionale per l’Assistenza Primaria di FederazioneSanità Confcooperative, dimostra che questo è possibile, se sapremo cogliere i segnali sempre più decisi di cambiamento che, in Europa come nel
nostro Paese, disegnano la frontiera del Nuovo Welfare, fondato sui principi dell’universalismo selettivo, dell’empowerment, della responsabilità degli individui e della sussidiarietà orizzontale.
E se sapremo, inoltre, esprimere con convinzione i consolidati valori della cooperazione sociale nell’ordinamento italiano e a livello internazionale.
La cooperazione ha nel suo dna valori quali equità, solidarietà, propri del SSN e le caratteristiche del suo modello aprono la strada a nuove forme di partenariato virtuoso tra istituzione pubblica e cooperazione sociale nella governance strategica e nella gestione dei servizi di assistenza primaria.
Il lavoro dei nostri esperti ci consegna un’analisi lucida delle crescenti emergenze socio-sanitarie e dei ritardi con cui la vecchia macchina amministrativa risponde alle mutate esigenze e alle nuove criticità.
La parte più ricca di insegnamenti e di proposte è contenuta nell’analisi dell’offerta cooperativa, sviluppata, con riferimento puntuale alla letteratura internazionale, alle norme e alle esperienze più avanzate in atto presso alcune regioni, in tutti gli ambiti di interesse delle nostre articolazioni di settore, dalla medicina generale alla farmaceutica,
dall’assistenza socio-sanitaria alla salute mentale e alla mutualità.
Non è un decalogo, abbiamo cercato, infatti, di descrivere e osservare le luci e le ombre del Sistema, costruendo taluni modelli di risposta.
È, infatti, una rassegna di esperienze e opportunità concrete alle quali possiamo guardare per progettare interventi ed esercitare con prospettive di successo la nostra azione di rappresentanza: il desease management per le cronicità, la Casa della Salute, l’Ospedale di Comunità, l’Assistenza domiciliare integrata, le Cure Palliative e la terapia del dolore, la Residenza Sanitaria Assistenziale, la salute mentale, la mutualità come soggetto gestore dell’assistenza sanitaria integrativa.
Sono, questi, tutti, altrettanti capitoli di una storia che abbiamo cominciato a scrivere dal 2010, anno di costituzione di FederazioneSanità di Confcooperative, con l’obiettivo, che a tutt’oggi rimane prioritario, di fare della cooperazione tra i professionisti della salute la portatrice di idee nuove con le quali riempire il vuoto che regna nei servizi di assistenza primaria.
L’idea è maturata nello scenario della crisi di sostenibilità del welfare sanitario che si  è rafforzata nel ciclo recessivo, imponendo correttivi coraggiosi, profondi ed urgenti.
La nostra strategia richiedeva – e richiede ancora oggi e con maggior vigore – di immergersi nel tessuto organizzativo del sistema sanitario per rivitalizzarlo, immettendovi nuovi modelli di governo e di gestione, più vicini ai bisogni degli individui e delle loro famiglie e più aperti all’azione sussidiaria dell’economia sociale.
Capire e valutare i bisogni della popolazione, specie di quella più fragile, pianificare interventi appropriati, accompagnarli lungo percorsi personalizzati, continuativi ed integrati di assistenza, dal domicilio all’ospedale e viceversa, sono diventate le nostre parole d’ordine.
Coscienti che per rendere tutto ciò fattibile occorre un cambiamento anche nella macchina amministrativa di stampo burocratico. Serve infatti, piuttosto, una forte azione di governance strategica della mano pubblica, affiancata dal lavoro delle organizzazioni multiprofessionali no profit, come sono le cooperative sanitarie ed i loro consorzi, in grado di assumere la responsabilità della presa in carico del paziente.
Abbiamo dimostrato negli anni che la cooperazione sa essere efficiente, perché suo scopo è organizzare capitale umano che rappresenta elemento imprescindibile nella produzione di servizi alle persone, soprattutto in ambito domiciliare. Cooperazione e nuovo Welfare: proposte per la realizzazione dell’assistenza primaria

Non è tanto un problema di risorse finanziarie che scarseggiano. E’ piuttosto un problema di cultura e di modelli organizzativi che pure ci sono nell’ordinamento, ma sono oscurati dalla cultura e dalla prassi amministrativa obsoleta della sanità. Anche sotto questo profilo siamo portatori di idee nuove e progettualità concrete, compatibili con le dinamiche organizzative del Servizio sanitario nazionale e concretamente praticabili.
La crisi può, in questo caso, aiutare il cambiamento, ma occorre pensare in modo differente, partendo all’osservazione dei bisogni di milioni di cittadini abbandonati dalla politica dei trasferimenti monetari, al loro destino.
È un sistema la risposta, e serve una regia. Noi porteremo le nostre proposte, forti di una storia.

Perché ora più che mai è il momento di passare dalle parole ai fatti.

Giuseppe Milanese 

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