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Concorrenza, audizione di Alleanza delle Cooperative Italiane

Concorrenza, audizione di Alleanza delle Cooperative Italiane
In commissione Industria: attenzione alle dinamiche proprie del settore socio-sanitario

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Tags: cooperative ,   Terzo Settore ,   Senato ,   concorreza ,   accreditamento ,   mercato ,   gare d'appalto

 L’Alleanza chiede che si introduca una disciplina della concorrenza per i servizi socio-sanitari basata su criteri che non siano esclusivamente quelli del mercato, ma che si riferiscano alla qualità dell’offerta.

"Siamo convinti che una saggia politica per la concorrenza contribuisca sicuramente alla ripresa del Paese, ma anche a produrre effetti positivi su cittadini e imprese, soprattutto in un contesto di forte inflazione". 

Hanno esordito così in commissione Industria del Senato i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative , intervenuti nell’ambito dell’esame referente in prima lettura del disegno di legge annuale per la concorrenza 2022 (S. 795).

Focus della relazione dell’Alleanza: disciplina dell’ accreditamento delle imprese del sistema socio-sanitario, liberalizzazione del commercio al dettaglio e rimozione degli ostacoli alla concorrenza nel settore della raccolta dei rifiuti.
“Il decreto legge 118/2021 (in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale) e il dm attuativo del ministero della Salute del 19 dicembre 2022”, ha ricordato Alleanza, “ha determinato una serie di problematiche a livello regionale, al punto che la Conferenza delle Regioni ha richiesto una proroga di sei mesi per l’attuazione, e noi ci uniamo a questa richiesta”. Questa norma “apre i sistemi di accreditamento nel settore socio-sanitario a dinamiche concorrenziali rispetto alle imprese che partecipano all’erogazione di servizi attraverso delle selezioni periodiche da effettuare a livello regionale. Già oggi”, ha sottolineato Alleanza, “le strutture private che erogano servizi per conto del sistema sanitario nazionale, vengono non solo remunerate attraverso tariffe predefinite per singola prestazione, ma soprattutto selezionate attraverso sistemi che premiano e evidenziano la qualità e quindi con precisi requisiti dal punto di vista strutturale, organizzativo, gestionale e professionale. Non sono selezionate attraverso dinamiche competitive rispetto al costo del servizio che potrebbero svilire la stessa offerta, ma parametrate sulla qualità”.
“Da questo punto di vista”, hanno proseguito gli esponenti della cooperazione, “sottolineiamo la particolarità del sistema socio-sanitario, che si occupa di anziani, persone non autosufficienti, pazienti psichiatrici, con disabilità, minori, individui con autismo, dipendenti da sostanze stupefacenti. Introdurre sistemi di concorrenza per questi servizi, che sono erogati sul territorio da enti del Terzo settore, in particolare da cooperative sociali, vuol dire attrarre tutto il settore sanitario nell’ambito della concorrenza senza però introdurre dei meccanismi, processi e regole che vadano invece a tutelare i diritti soggettivi inviolabili delle persone in difficoltà. Il diritto alla salute va bilanciato rispetto alla salvaguardia della concorrenza”.
“Ad esempio”, ha voluto chiarire Alleanza, “le persone che hanno aree di fragilità e richiedono periodi lunghi di presa in carico e percorsi di accompagnamento anche pluriennali, come le persone in stato vegetativo, con disabilità, con autismo o malati psichiatrici, potrebbero essere penalizzate da un regime di concorrenza, che significherebbe, nel caso di aggiudicazione di un servizio a un nuovo operatore, dover spostare le persone da una struttura all’altra, con danni per le famiglie e per gli investimenti, le competenze, le capacità che le singole strutture hanno accumulato nel tempo. Per questo chiediamo che si introduca una disciplina della concorrenza per i servizi socio-sanitari basata su diversi criteri che non siano esclusivamente quelli del mercato, ma che si riferiscano all’accessibilità del servizio, ai percorsi di cura e presa in carico proposti, alla capacità di continuità assistenziale, al diritto di libera scelta, alla qualità dell’offerta e al coinvolgimento e alla responsabilizzazione degli utenti, come peraltro è previsto anche specificamente per i servizi socio-sanitari dalle regole comunitarie”.