«Quando si parla di sanità nel nostro Paese l’approccio è sempre lo stesso. Si parla prevalentemente di spesa e di tagli. Ne nascono dibattiti, spesso forieri di contrapposizioni sterili fra Stato e Regioni, fra lobby e sindacati di diverso genere, alle quali si risponde sempre nel medesimo modo: taglia lineari». Così il Presidente di FederazioneSanità-Confcooperative, Giuseppe Milanese, commenta l’approvazione da parte del Senato della “Conversione in legge del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali".
Un classico “provvedimento omnibus”, sul quale è puntata l’attenzione degli operatori del mondo sanitario perché, al suo interno, recepisce la faticosa intesa raggiunta il 2 luglio in sede di Conferenza Permanente Stato-Regioni sulla razionalizzazione e l’efficientamento della spesa del Servizio Sanitario Nazionale.
«Non si tiene conto assolutamente degli obiettivi di cura e assistenza che in molte parti del Paese sono stati mancati, a discapito di milioni di cittadini che vivono problematiche collegate alle loro cronicità in totale solitudine» aggiunge Milanese.
«Di assistenza primaria si continua a non parlare. E rimaniamo tristemente un Paese che non ha saputo costruire un sistema al di fuori dell'ospedale, sopperendo a queste carenze con i trasferimenti monetari, pensioni e sussidi che hanno solo alimentato un esercito di badanti. Sono anni che chiediamo che si costituisca un tavolo di regia unico per definire al più presto un progetto assistenziale degno di questo nome. Ribadiamo la necessità di investire sull’assistenza primaria che darebbe sicuramente risultati in termini di risparmio sulla spesa senza ledere il diritto dei cittadini ad essere assistiti» conclude il Presidente di FederazioneSanità.