Questa data, preziosa ed importante, ci ricorda come la cooperazione nel corso degli anni Ottanta, interpretando nel modo più autentico il principio di #sussidiarietà, si fece avanguardia: iniziò ad infrastrutturare con i propri servizi intere aree di #welfare non presidiate, garantendo sicurezza sociale a soggetti che, fino a quel momento, non avevano trovato una risposta adeguata ai propri bisogni.
Il Legislatore, dal canto suo, intervenne con lungimiranza, poiché assicurò alla cooperazione con la legge 381/91 un contesto di regole all’interno delle quali agire. Questo, secondo noi, è l’esempio da seguire e sul quale proseguiamo ogni giorno.
Costruire, quindi, regole nuove che consentano certezza all’azione che il sistema sociosanitario può mettere in atto, in una logica sussidiaria, costruttiva e complementare per i tanti bisogni di cura ed assistenza della popolazione e dei più fragili.
La cooperazione sociale di medici, farmacisti ed operatori sociosanitari crea ricchezza e lavoro stabile e di qualità, anche nei momenti, come quello che stiamo vivendo, in cui la crisi economica e sociale si è fatta più severa ed attende impaziente un sistema di regole che consenta di dispiegare tutto il potenziale delle comunità e dei territori, a favore a delle famiglie e dei cittadini che non trovano più risposte nei canali tradizionali di welfare, o che le trovano a condizioni sempre più difficili.
L'auspicio in questa giornata è quello che le sfide che abbiamo davanti come Paese trovino soluzione nella #cooperazione, nei suoi valori, nei suoi modelli, perché siamo convinti e la storia lo conferma che il modello cooperativo può e deve diventare, anche in questa fase,, essa stessa il più grande servizio reso al Paese.