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Milanese al 7° Forum Mediterraneo in Sanità

Milanese al 7° Forum Mediterraneo in Sanità
Superare la logica a silos e sviluppare reali modelli di integrazione avanzata

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“Se si vuole fare del domicilio il primo luogo di cura bisogna adottare scelte politiche fondamentali su sussidiarietà, accreditamento, requisiti di pianta organica, carenza di personale, empowerment tecnologico, appropriatezza e innovazione”. 

È uno dei passaggi dell’intervento del presidente di Confcooperative Sanità, Giuseppe Milanese, al 7° Forum Mediterraneo in Sanità di Bari, nella sessione intitolata “PNRR a sud: missione 5 e 6 Adi e Domiciliarità - linee guida per le RSA”. 

“In Italia abbiamo quasi 4 milioni di anziani non autosufficienti, pari al 28,4% della popolazione over65. 

Nel sud si arriva ad oltre il 30% – ha detto Milanese – e con un’assistenza domiciliare che conta una media di 16 accessi annui in un contesto di forti disuguaglianze regionali e distante dagli standard europei. 

È tempo di sfruttare le risorse del PNRR per la domiciliarità, ampliando la platea di pazienti in ADI”. 

Per farlo, ha continuato, va rafforzata la partnership tra pubblico e privato no-profit e accelerare sull’accreditamento, implementando la figura dell’operatore socio-sanitario con formazione sanitaria complementare, che potrebbe coadiuvare il lavoro degli infermieri a domicilio ed operare sotto la loro supervisione”.

 Inoltre, ha sottolineato ancora Milanese, bisogna “superare la logica a silos nella residenzialità con modelli di integrazione avanzata nelle RSA, per operare in continuità con l’ADI e gli altri setting assistenziali”. 

Una visione strategica che consentirebbe di “unire i puntini sul territorio creando reti e percorsi integrati con le farmacie dei servizi, i medici di medicina generale, le cooperative sociosanitarie”.

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