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AUDIZIONE COMMISSIONE SEMPLIFICAZIONE

AUDIZIONE COMMISSIONE SEMPLIFICAZIONE
Confcooperative Sanità: per la telemedicina serve una regia unitaria, regole omogenee, valorizzazione del ruolo dei privati, investimenti sugli operatori e non solo sulle tecnologie.

Categorie: in PRIMO piano

Tags: Marco Marcocci; Commissione parlamentare Semplific

Questa la proposta illustrata da Marco Marcocci, Consigliere Nazionale di Confcooperative Sanità e Presidente di Confcooperative Lazio, udito in rappresentanza della Federazione nell’ambito della “indagine conoscitiva in materia di semplificazione dell'accesso dei cittadini ai servizi erogati dal servizio sanitario nazionale”.

Davanti alla Commissione parlamentare per la semplificazione delle Camera dei deputati, Marcocci ha sottolineato il valore strategico della telemedicina e, più in generale, dei processi di digitalizzazione della sanità, per l’accessibilità alle cure. Questo non solo nell’ottica della domiciliarizzazione dei servizi, che nell’emergenza COVID-19 troveranno forte slancio, ma in virtù di un complessivo riassetto del sistema nelle forme di un’economia di prossimità iperconnessa grazie agli strumenti tecnologici.

Un sottosistema dell’assistenza primaria rispetto al quale il Servizio Sanitario Nazionale è in grave ritardo. Frammentazione e sovrapposizioni degli interventi normativi e programmatori; difficoltà per le Amministrazione di confrontarsi con mercato in continua evoluzione; ritardi nei processi di informatizzazione; piattaforme non comunicanti e lontane da qualsiasi standard di interoperabilità; assenza di procedure di autorizzazione/accreditamento e di criteri di rimborsabilità; sperimentalismo dei progetti e sottovalutazione degli investimenti sul fattore umano sono gli elementi di criticità su cui l’analisi di Confcooperative Sanità ha posto un particolare accento.

Per favorire la transizione tecnologica del Servizio Sanitario Nazionale è necessaria, innanzitutto, una regia di sistema capace di definire un disegno strategico complessivo; standard tecnologici e protocolli tecnici condivisi a livello nazionale, che consentano l’interoperabilità dei sistemi ICT sui quali strutturare anche rigorose metodologie di analisi degli outcome; il riconoscimento del ruolo dei soggetti privati come volano di sviluppo tecnologico; tecnologico sostenuto dall’azione di professionalità formate, tecnologie complementari alle professionalità degli operatori e sartorializzate sulle loro esigenze.