Il Presidente Milanese si è confrontato, insieme ad altri importanti esponenti della cooperazione sanitaria mondiale, sul contributo che le cooperative danno alla salute dei cittadini a livello globale, nel corso di una tavola rotonda organizzata da EURICSE ed IHCO.
Nell’approfondimento dedicato al caso italiano Milanese ha evidenziato le variabili che stanno mettendo sotto una strenua pressione il nostro SSN, con una diminuzione dei servizi offerti ed il correlato aumento della disparità nelle condizioni di salute.
In questo difficile contesto la cooperazione sanitaria rappresentata da FederazioneSanità ha fatto e sta facendo molto per proporre la sua soluzione: la nascita di un sistema di assistenza primaria ramificato, capace di rispondere al bisogno sanitario nel territorio e al domicilio del paziente, in cui le cooperative svolgano un ruolo da protagoniste.
Una rivoluzione copernicana per la sanità italiana, costruita sulla centralità del paziente e sulla sua libertà di scelta, la cui realizzazione passa per una strategia precisa riassumibile nella famose “cinque R”: regia nazionale, regole chiare, ruoli definiti, reti assistenziali, rigore nella misurazione dei risultati.
Non solo una proposta politica quella di FederazioneSanità, ma anche una proposta imprenditoriale, volta all’integrazione delle professionalità e delle realtà cooperative operanti nell’assistenza primaria in network capaci di offrire servizi di alta qualità a costi competitivi per il sistema e per i cittadini.
La cooperazione sanitaria italiana, con i suoi progetti ed i suoi valori, ha dunque accettato la sfida per il cambiamento, lanciata dalle Nazione Unite e raccolta dall’ICA, per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Non solo, è pronta anche a raccogliere la sfida delle grandi corporation multinazionali che mirano ad espandersi nel mercato sanitario italiano.