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PSICHIATRIA

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La Cooperativa Coesioni Sociali di Alba al Congresso della Società Italiana di Psichiatria

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Dalle Comunità per #minori ai support territoriali e ospedalieri: oltre quindici anni di lavoro con i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.

Sippieva, Società Italiana di Psichiatria Sezione Piemonte e Valle d’ Aosta, ha scelto Alba per il congresso, tenutosi mercoledì 8 maggio, dal tema “L’aumento dei #disturbi dell’ #alimentazione: impatto su organizzazione dei servizi e trattamento integrato”.

Tra i partecipanti alla Tavola rotonda anche la Cooperativa “Coesioni Sociali” di Alba, prima e unica Cooperativa sociale invitata a prendere parte a tale congresso. L’invito è giunto proprio in virtù della storia di Coesioni Sociali e del suo impegno rivolto da oltre quindici anni anche alla cura di minori affetti da Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.

“Nel 1996 la nostra Cooperativa ha aperto la Comunità Educativa Residenziale di Murazzano “L’ Isola di Peter Pan” e nel 2005 la Comunità Psicoriabilitativa per minori “Gianburrasca” avviando la propria attività con minori segnalati dai Servizi territoriali di Neuropsichiatria Infantile”, ha spiegato nel corso del convegno il direttore della Cooperativa e Consigliere Nazionale Confcooperative Sanità Gianpiero Porcheddu, “In particolare nella Comunità di Scagnello abbiamo accolto anche pazienti minori con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Proprio in quel contesto ci siamo resi conto della necessità di identificare servizi e strutture ad hoc per quella patologia”. 

Prosegue Porcheddu: “Su questa base abbiamo iniziato a sperimentare prima il “support territoriale”, un’attività di supporto educativo o psicologico sul territorio rivolto a minori in carico ai servizi che non presentano la necessità di essere ricoverati in strutture ospedaliere o in strutture riabilitative residenziali. Questo lavoro, svolto sul territorio in collaborazione con le famiglie, con la scuola, con il mondo dello sport e nel contesto quotidiano dei ragazzi ha dato risultati, evidenziando un minor accesso alle strutture residenziali e la possibilità di mantenere il minore all’interno del nucleo familiare. Basti pensare che nel 2016, anno di attivazione del servizio, le ore di support professionale territoriale attivate sono state 100, a fronte delle 1000 svolte nel 2023. Abbiamo poi esteso il support anche alle fasi più acute della malattia, con il support professionale ospedaliero, avviato nel 2018 con 800 ore svolte a fronte delle 13 400 richieste invece nel 2023. Nel 2023 i Minori seguiti in support ospedaliero sono stati 60 e i minori seguiti in support territoriale 89”.Sulla scorta di queste esperienze sono state avviate le attività di due Centri Diurni per minori, a Dogliani (oggi Savigliano) e ad Alba che hanno permesso di accogliere ragazzi e ragazze che non necessitano di interventi residenziali, ma possono accedere alla struttura aperta da lunedì al sabato in orario diurno svolgendo attività e laboratori e con la presenza costante di operatori specializzati.

“Circa il 30% dei minori seguiti in support presenta diagnosi di disturbo alimentare anche associati ad altra diagnosi (isolamento sociale, disturbo d' ansia , disturbo del tono dell' umore) con intervento finalizzato anche all' assistenza al pasto sia in contesto domiciliare che ospedaliero”, ha spiegato ancora il direttore, “Presso la Comunità di Scagnello in media per almeno due minori su dieci inseriti è risultata necessaria la consulenza del dietista in conseguenza all' osservazione di condotte di alterazione della percezione corporea, valutazione negativa del proprio aspetto, esercizio fisico prolungato, richiesta di consumazione del pasto in solitudine, sensi di colpa per eccessiva assunzione di cibo”.“Lavorando in stretta collaborazione con i servizi ci siamo resi conto della possibilità di ipotizzare un Centro Diurno Socioriabilitativo specializzato per questi disturbi dove potrebbe essere garantito anche il pasto assistito che sicuramente è una condizione indispensabile per entrare nella fase riabilitativa di questo disturbo. Sono stati presentati progetti in tal senso dalla Neuropsichiatria Infantile e ci auguriamo che al più presto possa essere avviata in provincia la sperimentazione di un Centro Diurno dedicato ai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione”. 

Ha concluso Porcheddu: “Il nostro è un lavoro in rete, quotidianamente svolto al fianco dei Dipartimenti di Neuropsichiatria Infantile, che sta dando risultati importanti e che deve essere incentivato e valorizzato”.

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