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La Cef spegne le sue prime 80 candeline

La Cef spegne le sue prime 80 candeline
Fondata il 22 settembre 1934 per opera di dodici titolari di farmacie con un capitale di 1200 lire, salito oggi a 25 milioni

Categorie: dalle COOPERATIVE

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Un momento dell'incontro che Cef ha organizzato per festeggiare i suoi primo 80 anni di vita con i mille e trenta soci bresciani FOTOLIVE
La lealtà, l'onestà e la coerenza sono i valori fondanti della Cooperativa Esercenti Farmacia, Cef, che ancora oggi, dopo 80 anni, consente ai farmacisti di avere pieno possesso delle loro farmacie e di garantire loro autonomia e indipendenza. La Cooperativa Esercenti Farmacia nasce a Brescia il 22 settembre 1934 per opera di dodici titolari di farmacie, con un capitale sociale di mille e duecento lire e sede in un garage di contrada delle Cossere, in città. 
Lo ha raccontato il suo presidente, Vittorino Losio, durante i festeggiamenti dell'ottantesimo compleanno di Cef, svoltisi al PalaBanco di Brescia alla presenza di molti farmacisti del territorio bresciano ma anche provenienti dalle altre province italiane. Oggi, ormai lontana l'originaria denominazione Cooperativa bresciana fra esercenti di farmacie, le caratteristiche di Cef sono mutate, rispecchiando i cambiamenti della società e dell'uomo moderno. Non una sola sede, ma centri aperti a Cremona, Pisa ed Erba, con l'ultimo magazzino inaugurato a Scorzè, in Veneto, e farmacie associate in tutto il nord Italia. «Cef possiede il 90 per cento delle farmacie bresciane, il 25 per centro di quelle della Lombardia e il 6,5 per cento della quota nazionale» ha spiegato Losio all'assemblea, durante la quale erano presenti anche i farmacisti pugliesi di Farpas, guidati da Raffaello Recchia, con i quali Cef ha da poco firmato una dichiarazione d'intenti per una fusione, a decorrere dal primo gennaio 2015 (l'ultimo incorporamento era stato quello della Cooperativa farmacisti pisani, che aveva fatto guadagnare a Cef 120 farmacisti e un fatturato di 75 milioni di euro). Anche i numeri della Cooperativa sono quindi cresciuti esponenzialmente, mostrando tutta la forza di un sistema gestionale e di distribuzione di successo, un unicum nel panorama nazionale. 
Il capitale sociale di Cef ha raggiunto quota 25 milioni di euro e il valore della Cooperativa si attesta intorno ai 72 milioni di euro, mentre sono 750 i milioni di euro fatturati nel 2014 (633 quelli del 2013). Anche i soci sono aumentati: erano poco più di trecento nei primi anni 2000, oggi sono mille e trenta, a fronte di duemila farmacie fornite. «Ma dobbiamo crescere ancora» ha sottolineato Losio, accendendo i fari sulle potenzialità del modello corporativista. «In cooperativa si è tutti uguali e si hanno tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri. É il massimo della democrazia» ha detto il presidente di Cef, a guida della Cooperativa dal 1992, spiegando che controllare parte della distribuzione del farmaco è strategico e consente di affrontare meglio i competitor multinazionali che hanno interessi differenti. 
SEMPRE PIÙ, DUNQUE, Cef vuole essere un polo attrattivo per la farmacia italiana, un modello di tutela e salvaguardia delle farmacie e dei farmacisti, che hanno dovuto adattarsi alle richieste di clienti/pazienti che negli anni hanno modificato i loro bisogni e le loro esigenze. «Anche la Cooperativa deve evolversi» ha, infatti, ricordato Andrea Mandelli, presidente della Fofi, Federazione Ordine Farmacisti italiani, plaudendo al valore aggiunto della Cooperativa, che risulta essere una voce forte anche nelle battaglie legislative nazionali. Lo ha ribadito Annarosa Rocca, presidente nazionale di Federfarma, chiarendo che nonostante il 2014 sia stato un anno faticoso sotto diversi punti di vista, esso potrà anche essere ricordato per alcune importanti vittorie dei farmacisti sul fronte della distribuzione, quale quella del farmaco di fascia C che resta appannaggio delle farmacie. 
«Soltanto con una Cooperativa alle spalle, la farmacia può sopravvivere nel mercato» ha dichiarato Antonello Mirone, presidente di Federfarma servizi, anticipando anche quanto detto poi da Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia, che ha sottolineato quanto il connubio tra forza politica sindacale e forza economica sia fondamentale.
Federica Pizzuto
Fonte: www.Bresciaoggi.it
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