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COOPERATIVE MEDICHE

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Pier Luigi Bartoletti: "Se le cooperative chiedono a Fimmg più attenzione, sarà quello che otterranno."

Categorie: dalle COOPERATIVE

Tags: cooperative medici ,   Fimmg

Le cooperative mediche, sempre più protagoniste a livello locale nell'organizzazione della medicina del territorio, delineano un piano concreto attraverso cui la Medicina Generale possa gestire in modo indipendente i fattori di produzione dei propri associati. Ne abbiamo parlato con Pier Luigi Bartoletti, vicesegretario nazionale Fimmg, che si è detto da sempre "interessato" al tema sollevato dalle cooperative: "è un argomento caldo da almeno vent'anni e che va affrontato, magari con toni più pacati di quelli visti finora. Siamo d'accordo: non si può più evitare una discussione quantomeno d'indirizzo circa il ruolo delle cooperative mediche, soggetti impegnati da molto tempo ormai su tutto il territorio nazionale, con specificità diverse, per un empowerment dei medici di famiglia".

Toni di apertura quindi, anche se le stoccate non mancano; Bartoletti rimarca infatti come il tema sia già presente sulla scrivania del sindacato con più iscritti d'Italia: "se questa petizione, che arriva proprio in un momento molto delicato per il sindacato, voleva essere una forzatura in chiave elettorale, credo che in questi termini cadrà nel vuoto: il tema delle cooperative e la loro capacità di aggregare medici nelle nuove forme previste dal riassetto della medicina del territorio è certamente già nell'agenda delle prossima giunta esecutiva".

La stoccata ai vertici Fimmg sembra quindi aver colto nel segno: "tempo e risorse che il sindacato ha destinato ad iniziative collaterali – aveva sostenuto Antonio Di Malta, Presidente Consorzio Sanità – hanno sottratto attenzione al suo scopo istituzionale e alla prassi quotidiana; non solo, perché difficilmente produrranno benefici diffusi ed apprezzati, anzi saranno foriere di perdite economiche".

"Il nostro ruolo come Fimmg è quello di capire se la cooperazione, rispetto ad altre forme aggregative, porta valore aggiunto per i medici. Per me è così: non dimentichiamo che si tratta di soggetti giuridici che danno l'opportunità ad ogni medico di avere voce in capitolo sui temi legati alla professione, a differenza, per esempio, delle società di capitali dove l'interesse è più rivolto a chi mette il capitale e deve trarre profitto dall'attività". Tutto sempre in un orizzonte di distinzione chiara di ruoli: "deve essere chiaro però che c'è chi rappresenta il medico sul piano dei rinnovi contrattuali, e non solo, e chi rappresenta il mondo delle cooperative. Senza distinzioni nette si crea solo confusione tra i colleghi".

MD DIGITAL:di Francesco Gombia

Fonte www.fimmg.org

 

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