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CONSIGLIO DI STATO

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Accolto l’appello della cooperativa Città Solidale per l’accreditamento del Comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica “Villa Carlo Alberto dalla Chiesa”.

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La sentenza ribalta un procedente pronunciamento del TAR di Lecce, che invece aveva accolto la linee della Regione Puglia, la quale aveva negato l’accreditamento alla struttura.

Il Consiglio di Stato ha stabilito che il ritardato riconoscimento da parte della ASL di Brindisi e della Regione dell’autorizzazione all’esercizio (a suo tempo rilasciata dal Comune) non può gravare sulla legittimità della richiesta di accreditamento di strutture che: “ha operato, per molti anni, sulla base di una autorizzazione comunale ed ha erogato prestazioni in favore del servizio sanitario pubblico sulla base di rapporti (anche formali) con l’ASL di Brindisi.

Vediamo il caso nel dettaglio.

Nel 2013 la Regione Puglia rigettava l’istanza di accreditamento della C.R.A.P. “Villa Carlo Alberto dalla Chiesa” motivando il rifiuto con il pieno raggiungimento del fabbisogno regionale di posti letto mediante l’accreditamento di altre strutture richiedenti.

Secondo la Regione tali strutture infatti avevano presentato la propria istanza antecedentemente a quella di Città Solidale, nonostante la cooperativa avesse presentato richiesta di accreditamento nel febbraio del 2006 (reiterata poi nel marzo del 2010).

Questo perché la C.R.A.P. operava sulla base di un’autorizzazioni rilasciata dal Comune di Latiano anziché dalla Regione, competenza in materia attribuitale nel maggio 2004. La domanda di accreditamento era quindi “slittata” rispetto a quelle delle altre strutture perché la Regione riteneva la C.R.A.P. operante in regime di autorizzazione “legittima” solo a partire dal settembre 2012,  annullando le istanze di accreditamento da essa presentate in precedenza.

Il TAR di Lecce ha sposato la linee della Regione Puglia, ma il Consiglio di Stato non ha ritenuto di poter avallare la sentenza nella sua pronuncia perché la C.R.A.P. gestito da Città Solidale:  

ha pacificamente erogato per circa dieci anni, in favore del servizio sanitario pubblico, le prestazioni riabilitative che le sono state richieste e che sono state regolarmente remunerate dall’ASL di Brindisi. Tali prestazioni sono state (evidentemente) erogate sulla base delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività che erano state rilasciate, come è risultato, dal Comune di Latiano (il 31 dicembre 2004), la cui legittimità non risulta sia stata posta tempestivamente in dubbio né dall’ASL di Brindisi né dalla Regione Puglia.

Il Consiglio di Stato ha pertanto annullato il diniego e la struttura si è vista accreditare 14 posti letto.

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