La denuncia di Mario Sacco, presidente di Confcooperative Piemonte Sud, è chiara e allarmante: senza un
adeguamento delle tariffe da parte della Regione Piemonte, le cooperative sociali rischiano di non farcela. E con loro, migliaia di lavoratori e i servizi essenziali per persone fragili, disabili, anziani, malati psichiatrici.
Le cooperative hanno rispettato il rinnovo del contratto nazionale del settore, aumentando giustamente i salari. Ma le tariffe regionali sono ferme da anni, e questo squilibrio rischia di travolgere il sistema.
“La situazione è insostenibile anche nel campo della disabilità, salute mentale e dipendenze. Le cooperative non possono più anticipare di tasca propria i costi dei servizi”, sottolinea Sacco.
Oggi più che mai serve responsabilità da parte delle istituzioni: non si può chiedere alle imprese sociali di fare da argine alle fragilità del territorio senza garantire loro la sostenibilita"