Quaranta, sono gli anni trascorsi dalla costituzione del Servizio Sanitario Nazionale e dall’approvazione della Legge Basaglia; ventisette, sono invece quelli che ci separano dai giorni in cui la cooperazione sociale veniva ufficialmente riconosciuta nel quadro del nostro ordinamento. Degli eventi che, al di là delle apparenze, sono strettamente legati tra loro. La cooperazione sociale, infatti, è stata e continua ad essere un pilastro per il SSN, nell’area dell’assistenza primaria e, nello specifico, in quello della salute mentale. Senza le cooperative sociali difficilmente il nostro sistema pubblico sarebbe riuscito nell’impresa di de-istituzionalizzare la malattia mentale, portandola fuori dai manicomi per curarla nelle comunità. La cooperazione sociale ha dato un contributo inestimabile in questo senso.
Riflettere su questi aspetti insieme alle cooperative, agli operatori del settore e alla politica, hanno spinto Confcooperative Lazio, in collaborazione con Confcooperative Sanità Lazio e Federsolidarietà Lazio ad organizzare il seminario “40.27: La cooperazione sociale nell' evoluzione della Legge Basaglia".
I lavori, aperti dal Commissario di Confcooperative Lazio Andrea Fora, sono entrati nel vivo con l’intervento di Angela D’Agostino che, in qualità di Coordinatrice Nazionale del Comitato Salute Mentale di Confcooperative Sanità, ha analizzato l’attuale stato di salute del SSN e le ricadute della crisi del welfare sul settore psichiatrico, avanzando le proposte della Federazione per lo sviluppo dell’assistenza psichiatrica nella regione.
Nel corso della mattinata, dopo la relazione di Marco D’Alema (Presidente AISM) che ha ripercorso i tratti salienti della Legge Basaglia e le istanze per dare ad essa nuovo vigore, sono state presentate le esperienze e le progettualità portate avanti dalle cooperative nel territorio, alla presenza dell’Assessore alla politiche sociali del Lazio Alessandra Troncarelli.