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RSA PUGLIESI IN CRISI

RSA PUGLIESI IN CRISI

Dura presa di posizione delle Associazioni di categoria tra cui Confcooperative Sanità: «Non avendo ricevuto riscontro alle richieste, entro la fine dell'anno le singole strutture provvederanno ad inviare alle competenti ASL le richieste di rimborso»

Categorie: dal TERRITORIO

Tags: RSA ,   RSSA ,   Agespi ,   Aiop ,   Ansdipp ,   Assoap ,   Uneba ,   Welfare a levante

Le ASL pugliesi hanno chiesto ai gestori delle Rsa ed Rssa di «sottoporre, a proprie spese, gli ospiti a campagne di screening epidemiologico periodiche ogni 15 giorni), tramite somministrazione di tamponi rino-faringei molecolari e/o antigenici». 

Ma le strutture che aderiscono alle associazioni di categoria Agespi, Aiop, Ansdipp, Assoap, Confcooperative sanità, Uneba, Welfare a levante, hanno comunicato che «non dispongono delle risorse finanziarie necessarie per far fronte a questo ulteriore adempimento» perché «già provate dall’esborso finanziario, insostenibile per i bilanci, degli ultimi 9 mesi, per l’acquisto di Dpi, integrazione di personale di assistenza ed a seguito dei minori ricavi dovuti alla sospensione dei ricoveri o alla riduzione dei posti letto per la realizzazione di aree dedicate». 

È quanto si legge in una nota inviata alla Regione Puglia. «Non avendo ricevuto, ad oggi, nessun riscontro alle reiterate richieste di aiuto finanziario - scrivono le Rsa - diversamente da quanto disposto da tutte le regioni italiane e, ritenendo che tutte le fonti del diritto emanate nel periodo emergenziale abbiano chiaramente posto a carico delle Regioni tali obblighi e adempimenti, preannunciamo che entro la fine del corrente anno, le singole strutture provvederanno ad inviare alle competenti Asl le richieste di rimborso del maggiori costi sostenuti a seguito dell’emergenza da Covid-19».  

«Si reitera la richiesta di assicurare, entro il giorno 15 di questo mese, un’anticipazione delle prestazioni rese nel periodo 1 luglio-30 novembre 2020 per consentire il pagamento delle 13esime mensilità al personale dipendente, considerato che le procedure di presa in carico, a tutt'oggi, non sono state completate, con imbarazzanti ritardi in alcune ASL": è la richiesta che i gestori delle Rsa e Rssa hanno messo nero su bianco al termine della riunione che si è svolta oggi pomeriggio con la Regione Puglia. 

Le strutture private sono in difficoltà per i maggiori costi sopportati per l'emergenza coronavirus e il prolungato blocco di nuovi ingressi di ospiti. Molte - è stato evidenziato durante la riunione - non sono più in grado di garantire l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, per questo i gestori chiedono «il rimborso dei costi anticipati per l’acquisto di Dpi non ordinari, per tutta la durata del periodo emergenziale». «Si ribadisce - si legge nel documento di sintesi dell’incontro - la necessità di prevedere un rimborso forfettario sia per il periodo di sospensione dei ricoveri, sia per i posti resi vacanti a seguito della realizzazione di aree dedicate, sulla base delle presenze registrate nell’anno 2019».

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