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COVID-19, IL "MODELLO ASTI"

COVID-19, IL "MODELLO ASTI"
Una strategia a cui ha contribuito Massimo Barbero; medico di medicina generale, cooperatore della Cooperativa COMPAT e Consigliere Nazionale di Confcooperative Sanità.

Categorie: dal TERRITORIO

Tags: MAssimo Barbero ,   Cooperativa COMPAT ,   Cooperative di medici di medicina generale

Un modello “Asti”, che andrebbe studiato e condiviso in tutta Italia. A dirlo è Danilo Ballanti, analista statistico di Roma, con un’esperienza all’interno della pubblica amministrazione in metodologie ed analisi. Una persona abituata a maneggiare dati e numeri, che ha scoperto come il territorio dell'astigiano sia in realtà una felice eccezione nel panorama nazionale dell’epidemia di Covid-19 che sta imperversando nella Penisola.

Come ha svolto questi calcoli?

Ho analizzato i dati utilizzando un modello SEIR. E’ un modello matematico usato dalle organizzazioni sanitarie per studiare gli effetti di una possibile epidemia. In tale modello la popolazione viene suddivisa in Suscettibili (non ancora contagiate), Esposti (coloro che pur incubando la malattia non sono ancora in grado di trasmetterla), Infettivi (coloro che hanno contratto l’infezione e possono trasmetterla ad altri) e Rimossi (coloro che hanno contratto l’infezione, ma non sono più contagiosi perché guariti o deceduti). Esattamente come succede con il Covid-19. Il modello è stato ripreso dal Rapporto Istisan dell’Istituto Superiore della Sanità 06/33, liberamente visionabile in rete, che appunto simula una pandemia influenzale in Italia proveniente dal sud est asiatico avente come primo focolaio o la Lombardia o il Lazio. In sintesi, lo scenario teorico ipotizzato più aderente alla realtà di questi giorni.

Quindi Asti, secondo questo modello epidemiologico, è un’isola felice.

Assolutamente. Analizzando i dati non ci potevo credere. Soprattutto se consideriamo come l’astigiano si trova vicino all’alessandrino e alla Lombardia. La diffusione del virus è molto ridotta rispetto alla simulazione del modello matematico. Il “modello Asti” con le misure adottate dai Comuni e dalle Istituzioni andrebbe studiato e diffuso come “buona pratica” su tutto il territorio nazionale. Per questo motivo questa mattina ho chiamato in Municipio per avere dettagli su quanto è stato fatto per fronteggiare il virus.

Cosa dobbiamo aspettarci per quanto riguarda il picco del contagio ad Asti?

Secondo l’analisi dei dati, il picco del contagio è alle spalle. Diciamo che la situazione astigiana è in questo momento paragonabile a quella della Corea del Sud, che ha fortemente ridotto i contagi. Ovviamente, come dice anche il vostro sindaco, tutto questo funziona a patto che non vengano allentate in nessun modo le misure restrittive che sono state imposte. In questo momento bisogna evitare ogni contatto interpersonale, altrimenti si vanifica questo importantissimo risultato raggiunto.

 

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