Durante il suo intervento,
Milanese ha delineato un quadro chiaro delle criticità che affliggono il SSN: contingentamento delle risorse, disparità regionali, ridimensionamento dell'ospedalità e ritardi nell'assistenza territoriale. Ha sottolineato come queste difficoltà contribuiscano a un sistema frammentato, incapace di garantire risposte integrate e universali ai bisogni di salute.
Emergenza non autosufficienza: con proiezioni che indicano, entro il 2050, 1 italiano su 10 come anziano non autosufficiente, diventa prioritario rafforzare il welfare territoriale.
Aree interne: Milanese ha evidenziato come queste zone siano particolarmente colpite da difficoltà di accesso ai servizi, lunghe attese e scarsità di medici di medicina generale. Ha presentato casi studio di successo, come il progetto di telemedicina nell’area del Gran Sasso, che sfrutta tecnologie avanzate per monitorare i parametri vitali degli anziani e fornire assistenza di prossimità.
Il Presidente ha ribadito il ruolo della cooperazione nel "mettere insieme i pezzi" di un SSN frammentato, proponendo reti di professionisti organizzati e connessi digitalmente per una sanità integrata e proattiva. Ha inoltre sottolineato la necessità di un rapporto pubblico-privato maturo, in cui l’economia sociale rappresenti un’alternativa valida alla privatizzazione speculativa.
"Lo Stato non può farcela da solo", ha dichiarato, evidenziando come il coinvolgimento delle cooperative possa rappresentare una soluzione sostenibile per preservare l’universalità del SSN e ridurre le disuguaglianze territoriali.
L'intervento di Giuseppe Milanese ha ribadito la necessità di un cambio di paradigma nella gestione della sanità pubblica, puntando su soluzioni innovative e flessibili, capaci di rispondere alle sfide di oggi e di domani.