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39° ASSEMBLEA NAZIONALE: INTERVIENE BEATRICE LORENZIN

39° ASSEMBLEA NAZIONALE: INTERVIENE BEATRICE LORENZIN

«Per garantire salute ai cittadini siamo chiamati ad ideare modelli innovativi di assistenza. Per questo è partito un tavolo di lavoro sperimentale con Confcooperative»

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Quello del Ministro della Salute è stato un intervento a tutto tondo, in cui ha evidenziato quelle che ritiene le sfide epocali del Paese, entrambe di natura demografica e strettamente connesse l’una all’altra.

Da una parte la bassissima natalità, che già dal 2035 ci potrebbe condannare ad un declino inesorabile dovuto ad una popolazione così anziana da inaridire il tessuto produttivo e la capacità di innovazione, da rendere asfittico il mercato ed insostenibile, per mancanza di contribuenti, il sistema di welfare.

Dall’altra l’invecchiamento della popolazione, con la necessità di garantire cure ed assistenza ad una popolazione in crescita attraverso un sistema che già, allo stato attuale, avrebbe bisogno di stanziamenti di 2% di PIL in più.

«Siamo comunque rimasti l’unico sistema sanitario realmente universalistico» rivendica con orgoglio il Ministro Lorenzin, ma per continuare e rimanere tali, argomenta, «siamo chiamati ad ideare percorsi e modelli innovativi per continuare a garantire salute e benessere ai cittadini.»

Per modernizzare il sistema il Governo ha lanciato il Patto per la Salute 2014-2016, percorso che il Ministro ritiene realizzato tanto che, confessa, «stiamo già pensando al Patto 2017-2019.»

Ciò invece che deve trovare ancora piena realizzazione è un vero sistema organizzato secondo il principio hub e spoke

Gli hub esistono, sono gli ospedali, strutture affidabili e, spesso, d’eccellenza. Mancano invece gli spoke, l’assistenza sociosanitaria, che deve essere realizzata nei territori sia come servizi domiciliari che come strutture residenziali.

«Abbiamo quindi bisogno della sussidiarietà offerta dalle cooperative. Bisogna però implementare –aggiunge la Lorenzin – un nuovo metodo per decodificare i meccanismi di costo, la remunerazione e la valutazione delle performance in modo tale da avere un’integrazione sociosanitaria reale come oggi avviene soltanto in parte.»

Per questo, conclude il Ministro, «è partito un tavolo di lavoro sperimentale con Confcooperative per la realizzazione e la valutazione di progetti di partenariato pubblico-privato nel campo dell’ADI.» 

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